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In questa lezione scopriamo l’indicatore William’s Percent Range. Per eliminare qualsiasi tipo di fraintendimento, diciamo subito che Percent sta per “percentuale”, quindi non è il cognome del creatore Larry William. Infatti, il nome completo è Larry Williams’ Percent Range, sintetizzato poi in William Percent Range o in %R. L’uso del simbolo % seguito da una lettera maiuscola l’abbiamo già trovato nella lezione sull’oscillatore stocastico.
Indice
A cosa serve l’indicatore William Percent Range?
L’indicatore WPR è un indicatore di tipo “momentum”, che come abbiamo visto per altri indicatori ha come obbiettivo l’identificazione di aree di ipercomprato e ipervenduto. IL WPR tuttavia è specializzato nella fase laterale, ovvero una fase di mercato in cui non sono visibili trend definiti e il il prezzo di un titolo si muove un po’ a “casaccio”.
Le zone del WPR
L’indicatore Williams’ Percent Range è di tipo oscillatore, perciò oscilla. Oscilla tra i valori 0 e -100. Quando l’oscillatore si trova fra l’80 e il 100% vuol dire che si è in una situazione di mercato di ipervenduto. Se il valore è invece compreso tra 0 e 20%, vuol dire che si è in una situazione di ipercomprato.
Qui sotto vediamo un grafico su cui abbiamo facilmente applicato il grafico, utilizzando la piattaforma di negoziazione Plus500.
Come possiamo notare, l’indicatore WPR si compone di due linee orizzontali lungo le soglie del 20% e 80%. Queste soglie sono appunto quella di ipervenduto (20%) e ipercomprato (80%). Se l’oscillatore va sotto il 20% si è in una situazione di ipervenduto, mentre se l’oscillatore va sopra l’80% si è in una situazione di ipercomprato.
Queste soglie sono importanti poiché a partire dal momento in cui l’oscillatore le varca, secondo quanto teorizzato da Larry William, si hanno alte potenzialità di un’inversione, ovvero la possibilità del prezzo di cambiare direzione.
Necessità di conferma
Quando si utilizza l’indicatore WPR occorre fare bene attenzione a cercare conferme nel mercato. Infatti, utilizzando questo strumento, si potrebbe assistere ad un prolungato affondo sotto il 20% o sopra l’80% prima che l’inversione avvenga. Per questo motivo, occorre che l’inversione si confermata con un mercato che si trovi in trading range al fine di ottenere un segnale valido.
Ed è proprio per questo motivo che l’indicatore Williams Percent Range ha grandi potenzialità di previsione (anticipazione) dei punti di inversione soltanto in un mercato laterale.
Come si calcola il WPR?
Sebbene questo calcolo sia svolto dal software di negoziazione, scopriamo come si calcola il WPR al fine di comprenderlo al meglio.
La formula del Williams Percent Range è :
%R = (MAXn – C) / (MAXn – MINn) * -100
Legenda:
%R = WPR
MAXn = massimo più alto in n periodi precedenti
C = Chiusura giornaliera
MINn = minimo più basso di n periodi precedenti
Differenze tra WPR e Stocastico
Abbiamo parlato dell’oscillatore stocastico nelle tre lezioni precedenti poiché è molto utilizzato e ha un’anima molto complessa che meritava un certo approfondimento. Chi ha già letto la nostra triplice lezione sull’oscillatore stocastico avrà trovato la presente lezione sul WPR una bazzecola.
Ebbene, il Williams Percent Range è molto simile all’oscillatore stocastico, anche se presenta una differenza evidente: l’indicatore WPR presenta una scala capovolta mentre l’oscillatore stocastico presenta un adattamento interno.
Quando si è in presenza di un mercato “piatto”, infatti, l’uscita dalla soglia di iper venduto rappresenta un segnale di acquisto, mentre l’uscita dalla soglia di iper comprato rappresenta un segnale di vendita.
Così come possibile fare con altri indicatori, inoltre, il WPR consente di evidenziare divergenze di tipo rialzista o ribassista.
Come applicare l’indicatore WPR e applicarsi
Per applicare l’indicatore Williams Percent Range occorre una piattaforma di negoziazione che presenti questo strumento nel suo ventaglio di indicatori. Le due principali piattaforme di negoziazione che presentano tale possibilità sono la Plus500 e Metatrader4.
Noi consigliamo l’utilizzo del WPR soprattutto per le coppie valutarie, ovvero nel trading CFD sul Forex. Viene spesso utilizzato anche per le materie prime, anche se queste presentano più spesso mercati di alta volatilità e quindi sarebbe consigliabile studiarle con l’utilizzo di 2 o 3 indicatori combinati.
In questo screenshot vediamo come impostare l’indicatore Williams Percent Range nella piattaforma Plus500. Nella schermata principale, appena sopra il grafico in tempo reale troviamo il pulsante f(x). Cliccando tale pulsante, potremo selezionare l’indicatore Williams Percent Range dall’elenco e quindi cliccare sul pulsante > e infine su “Applica”.
Come si può notare, come impostazione standard di periodi per il WPR, Plus500 presenta 14 periodi. Si tratta dell’impostazione standard più utilizzata, perché la preferita dal creatore dell’indice stesso, Larry William. Così come già precisato per altri indicatori, va detto che tale numero di periodi si può (e forse si dovrebbe) cambiare a seconda del tipo di strumento negoziato e a seconda del proprio stile di negoziazione (breve termine, brevissimo termine ecc.). Attraverso la stessa schermata presente nella piattaforma Plus500 potrete impostare il numero di periodi che preferite. Il numero dei periodi andrebbe variato soltanto dopo una buona serie di prove, che ricordiamo si possono fare anche tramite la modalità demo della stessa piattaforma.
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