Lezione 30 - Conclusione: Analisi Fondamentale o Tecnica?

Corso cfd
8 Ottobre 2015
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Dato che abbiamo terminato la serie di lezioni dedicate a tutti gli indicatori principali che si utilizzano nel trading con CFD, in questa ci dedicheremo ad una riflessione. Prendetela come un esempio, poiché la riflessione è sempre una cosa buona e ogni tanto dovrete prendervi anche voi una pausa per capire se il vostro modo di operare vi sta portando ai risultati sperati o può essere migliorata, con nuove strategie, nuovi obbiettivi, nuovi investimenti ecc.

In questa lezione/riflessione ci faremo una domanda quasi filosofica: è meglio l’analisi fondamentale o l’analisi tecnica? Recuperiamo qui di seguito i due concetti al fine di confrontarli meglio.

Indice

Analisi Fondamentale

L’analisi fondamentale è quella che si pone come obbiettivo la previsione di un prezzo in base alle condizioni economiche, politiche e sociali che vanno a influenzare la dimensione finanziaria di un’azienda o di un’intera economia. L’analisi fondamentale è maggiormente utilizzata nel Forex, poiché le valute sono gli strumenti che maggiormente vengono influenzati dalle variazioni dei fattori macroeconomici quali tassi d’interesse, PIL, prezzi al consumo (inflazione), indicatori di spesa, indicatori occupazionali, vendite al dettaglio, fiducia consumatori, bilancia commerciale, politiche fiscali e monetarie dei governi ecc.

Si tratta di un metodo che cerca di prevedere il cosiddetto valore intrinseco di un determinato investimento, basandosi sulla teoria che il prezzo di un titolo sul mercato tende a spostarsi verso un determinato valore intrinseco, una sorta di valore reale o effettivo.

Analisi Tecnica

L’analisi tecnica si pone invece come obbiettivo la previsione dell’andamento futuro dei prezzi grazie allo studio dei grafici ottenuti dai dati di mercato e dai suoi movimenti. Nelle scorse lezioni abbiamo visto proprio quali sono gli indicatori grafici più utilizzati per l’analisi tecnica, e come applicarli a grafici in tempo reale. Analizzando i grafici, si può comprendere quando il prezzo è ad esempio potenzialmente in prossimità di una inversione, offrendo così segnali di vendita o acquisto.

Quale dei due è il migliore approccio?

La discussione è sempre molto viva. L’approccio fondamentale prende come riferimento ciò che accade fuori dal mercato, mentre l’analisi tecnica è praticamente un’analisi scientifica, al microscopio, di ciò che accade ai numeri e non al resto. Tuttavia, se tutto si potesse spiegare con dei numeri (e in tanti ci hanno provato) prima o poi si arriverebbe ad una teoria totale che spiega come e quando si verificherà un tale evento.

Tale ipotesi tuttavia è molto remota, perciò fino ad ora ciò che si è davvero compreso è che l’approccio migliore è quello che utilizzi entrambi i tipi di analisi. Quindi, a seconda che si preferisca l’uno o l’altro metodo, non si può fare a meno di usarli entrambi.

Se ad esempio volessimo per assurdo utilizzare soltanto l’analisi tecnica, non considerando ad esempio l’annuncio che può fare il CEO di un’azienda, oppure il presidente della BCE o un semplice capo di Stato. Oppure, molto più semplicemente, alla pubblicazione di dati riguardanti l’economia di un paese o di un’azienda. Caso estremo: una guerra. L’analisi fondamentale può notarla, ma un grafico certamente non può prevederla. Quindi, in definitiva, per non trovarci nelle condizioni di seguire pedissequamente un grafico senza venire a conoscenza di una guerra in atto che potrebbe far schizzare il titolo in qualche direzione, seguiamo anche l’analisi fondamentale, oltre all’analisi tecnica.

Allo stesso modo, chi desidera fare trading con CFD in modo serio, professionale e proficuo, non può prescindere dall’utilizzo dell’analisi tecnica, almeno quella basica. Infatti, i profitti migliori si fanno proprio pronosticando un’inversione, ad esempio. L’analisi tecnica prende in considerazione i dati attuali ma anche quelli “storici”, perciò a suo modo è come ascoltare un giornale radio economico ma riguardante soltanto gli aspetti matematici. C’è chi li considera in parte, c’è chi non li considera proprio, affidando i propri investimenti soltanto agli eventi fondamentali. Questo è sbagliato. Occorre considerare sempre anche i grafici, poiché vanno a creare delle conferme al proprio studio.

“Conferme”, la parola chiave

Nelle nostre lezioni sugli indicatori grafici ci siamo spesso trovati a che fare con il termine “conferme”. Per la precisione, abbiamo utilizzato questo termine per invitare ad utilizzare più indicatori in combinazione tra loro, per cercare “conferme” che i segnali offerti dagli stessi fossero realmente significativi. Per significatività si intende l’efficacia di uno strumento o di un indicatore, perciò le conferme aiutano a definire l’efficacia di un determinato strumento e, dato che stiamo parlando di tipologie di analisi, di una determinata analisi.

La conclusione a cui vi portiamo è che l’analisi tecnica deve portare conferme all’analisi fondamentale , così come l’analisi fondamentale deve portare conferme all’analisi tecnica. Se queste non sono così palesi ed evidenti, dovrete cercarle. In questo senso vi sproniamo: cercate conferme. Cercate conferme.

Conferme alle proprie strategie

Tutti gli indicatori e oscillatori che abbiamo visto nelle precedenti lezione sono tutti considerabili delle strategie, ovvero delle operazioni pianificate con un determinato obbiettivo (il guadagno). Ebbene, le strategie possono essere molto diverse tra loro e anche queste hanno bisogno di cercare delle conferme. Quando sceglierete di applicare un indicatore o una combinazione di indicatori nel vostro trading, avrete di fatto stabilito una strategia di trading. Per valutare la sua efficacia, dovrete trovarne le conferme nei bilanci economici.

Considerato un determinato intervallo di tempo, sarà bene fare un bilancio delle proprie strategie utilizzate, cercando di evidenziare gli elementi di analisi tecnica e analisi fondamentali utilizzati o considerati nello stesso periodo. Ad esempio, se avete aperto una posizione perché è uscita fuori una notizia bomba, quando andrete ad aprirla segnatevi su un’agenda, diario cartaceo o virtuale il perché dell’apertura di quella posizione, ovvero lo studio o la considerazione che avete effettuato che vi ha portato ad aprirla. In questo modo, avrete un quadro completo.

Questa è la perfetta combinazione tra analisi tecnica, analisi fondamentale, applicazione e buon senso.

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