Il trading online richiede molta capacità di organizzazione ed in questo ci può aiutare certamente un piano di trading. Molti aspiranti traders ci hanno espresso qualche perplessità sulla sua effettiva utilità e portata pratica: così, per poter togliere ogni dubbio sulla necessità di tenere una sorta di “diario” di trading (se vogliamo chiamarlo anche così), faremo vari esempi che vi possano aprire gli orizzonti della mente immaginativa.
Il piano di trading: organizzare il proprio trading
Pensate a quello che fa un atleta per prepararsi ad una competizione. Mette alla prova le sue capacità, cerca di analizzare i punti deboli dell’avversario, le migliori performance dei gareggianti, si tiene in allenamento e cronometra i suoi tempi…quello che dovremmo fare metaforicamente anche noi prima di scendere sul “ring”, quello del trading binario.
Il nostro dubbio non deve vertere, pertanto, sulla modalità in cui dovremmo stendere il piano di trading perché la forma deve fare comodo a noi e deve essere abbinato alle nostre esigenze di lettura, nonché alle nostre attitudini migliori (capacità e predilezione per l’espressione numerica o logico-quantitativa delle performance giornaliere di trading e così via), quanto sulla sostanza. Cosa ci è veramente utile capire? Cosa ci fa rendere di più e riduce ogni nostra ansia da prestazione, quella proprio che, insieme all’emotività ed agli stress passeggeri, dobbiamo debellare il più possibile?
Il piano di trading, quindi, può darvi una serie di informazioni da curare man mano che fate trading che vi possono aiutare ad orientarvi, a migliorarvi, a correggervi gradualmente. Eccone alcune:
- Le strategie che abbiamo utilizzato. Se possiamo darvi un suggerimento, a tal proposito, abbiate l’accortezza anche per un veloce promemoria di scrivere “per filo e per segno” a quale tipo di strategia avete fatto ricorso, perché, dove l’avete applicata ed in quale dinamica di mercato siete entrati. Insomma, giusto per avere gli ingredienti giusti per preparare l’antidoto al veleno, ed il peggior veleno nel trading è essere recidivi, ovvero fare sempre gli stessi errori, senza avere la capacità di auto-correggersi
- Le nostre preferenze in fatto di sottostanti. Vi consigliamo di annotarvi, in risposta ai principali market movers (fattori che possono condizionare l’andamento di alcuni asset strategici – ad es. la comunicazione da parte delle banche centrali di alcune decisioni, l’annuncio della vendita di determinati pacchetti azionari, annunci di fusioni o acquisizioni, il volume delle scorte delle materie prime e le loro presunte variazioni stagionali, uno shock delle materie prime, una decisione particolare di politica monetaria a favore dell’inasprimento o dell’elasticità del cambio, un’improvvisa incetta di oro di provenienza da addurre ad un operatore istituzionale, disordini societari, scandali), come i sottostanti alla base del nostro interesse si sono mossi e con quale reattività. Ci può tornare utile in futuro
- Le nostre performance. E’ bene avere una media delle performance. Paradossalmente, anche se non diventeremo mai dei fautori della teoria dei “grandi numeri” ed abbiamo il complesso dell’impredicibilità, potremmo rinvenire delle regolarità statistiche, suscettibili di generalizzazione. Capiamo quali sono queste regolarità. Certe volte è inspiegabile ma ognuno di noi vive dei “momenti no” e dei “momenti sì”. Se così si verifica e non sappiamo spiegarci il perché, suvvia, non complichiamoci troppo la vita! Semplicemente, ora che è assodata la realtà con piena evidenza fattuale, evitiamo i “momenti no” che possono nuocere alle nostre tasche.
È sempre bene capire il perché delle nostre scelte, come ad esempio il tipo di opzioni scelte ed in quali casi è da ricorrere ad esse. Il fatto che il trading non sia un’operazione da applicare in modo meccanico vuole anche sottintendere che ognuno di noi debba sviluppare un suo preciso stile, o approccio preferenziale. E per trovare lo stile che più si addice al nostro modo di essere, di fare, dobbiamo sperimentarci molto. Ed in ciò è necessario il “Piano di trading”. A questo punto, il “Piano di trading” non è un qualcosa in più ma anche una piacevole routine che ci segue. Ecco perché alcuni amano chiamarlo “Diario di trading”!