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Nelle lezioni dedicate agli indicatori economici abbiamo visto come questi possono avere un forte peso nel Forex, ovvero possono influire sull’andamento dei cross valutari. Alcuni indicatori economici più di altri. Tra questi, l’inflazione è sicuramente uno dei più importanti, non solo nella veste di “causa”, ma anche come “effetto” e addirittura come “obbiettivo”. La questione è un po’ complicata, perciò andrebbe spiegata con un esempio.
Abbiamo visto negli ultimi mesi entrare in vigore il cosiddetto Quantitative Easing, voluto ardentemente da Mario Draghi, ex governatore della Banca d’Italia e oggi governatore della BCE, la Banca Centrale Europea. Ebbene, uno degli obbiettivi (attenzione, obbiettivi) di Draghi era quello di aumentare l’inflazione, cosa che potrebbe apparire strana ma vedremo in questo articolo come l’inflaziona possa diventare un obbiettivo.
Ora vediamo un esempio di “effetto”. Si può avere l’inflazione come effetto ad esempio quando le condizioni economiche di un paese migliorano e quindi aumentano anche i prezzi, per il maggior tenore di vita medio, oppure per il calo della disoccupazione, o ancora per la fiducia di una categoria di soggetti in un dato periodo economico. Ad esempio, in un periodo in cui non c’è crisi, in cui la gente pensa di poter stare tranquilla, sarà più portata a spendere e quindi i prezzi di mercato salirebbero. In questo caso, l’inflazione è effetto delle cause che hanno portato alla fiducia.
E come “causa”? L’inflazione può anche essere una causa di altri effetti. Ad esempio, se l’inflazione sale in un periodo non proprio ricco, il potere d’acquisto diminuisce, vi sono meno consumi, le aziende vendono meno, producono meno e quindi ci sarà meno PIL. Ovviamente si tratta di un esempio, che nel suo farsi incontra tanti fattori che possono portare a risultati diversi. Per meglio comprendere questi fattori possibili, vediamo ora in dettaglio in cosa consiste l’inflazione da un punto di vista accademico. Vedremo anche cosa rappresentano altri termini utilizzati in macroeconomia e che ben si legano agli scenari di alta inflazione e bassa inflazione.
Ricordatevi sempre il nostro obbiettivo: scoprire come questi concetti influenzino l’andamento delle coppie valutarie, al fine di ottimizzare le operazioni che andrete a fare sul Forex trading online, e quindi avere più possibilità di ottenere profitti. E’ sempre bene ricordarlo. Questi concetti servono molto e occorre farseli “propri” una volta e buona.
Indice
Inflazione nel Forex, approfondimento
Da un punto di vista tecnico, l’inflazione è un aumento prolungato del livello medio dei prezzi. Per calcolare l’inflazione quindi occorre considerare un arco temporale abbastanza lungo, un cosiddetto lungo periodo, che può variare a seconda dello studio che si vuole fare. I valori dell’inflazione vengono riferiti mese per mese, oltre che essere considerati su un livello annuale. Il livello di inflazione mensile è un tassello che aiuta a definire in quale direzione si sta andando, mentre l’inflazione su base annuale è già una sorta di risultato importante che può influire sulla fiducia dei mercati nel lungo termine (4-5 anni.
Aumentando l’inflazione, diminuisce il potere d’acquisto di una moneta perciò ha ripercussioni sui consumi. Dal punto di vista del trading sul Forex, l’inflazione è importante poiché essa si muove abbastanza di pari passo alla forza di una valuta. Se con l’inflazione il potere d’acquisto è comunque buono, vuol dire che l’economia è in salute e quindi la valuta di quel paese è forte. Al contrario, se l’inflazione sale e il potere d’acquisto cala, le ripercussioni si avranno sull’economia del paese considerato e quindi sulla sua valuta, che perderà di forza.
Recessione
Negli ultimi anni l’incubo della recessione ci ha stretto tra le sue braccia, fortunatamente la situazione è migliorata. Per recessione si intende una situazione in cui i livelli di produzione di un paese sono più bassi di quelli che otterrebbe utilizzando appieno tutti i fattori produttivi a disposizione. Quando c’è recessione c’è un calo del PIL, ovvero il Prodotto Interno Lordo. Solitamente, si suole considerare una economia in recessione quando si hanno due trimestri consecutivi con PIL negativo.
Con la recessione, che è un fattore ovviamente negativo per un paese, la valuta subisce un colpo durissimo e perciò si indebilisce nei cambi con le altre valute. Se ad essere in recessione è il singolo paese di una comunità economica (es. Grecia nell’UE), il peso sarà minore rispetto a quello che potrebbe avere la recessione in un paese che emette propria moneta (es. USA).
Un caso molto famoso ormai di recessione che ha influito sul Forex è quello del Giappone, in cui si è attuata successivamente una politica economica ultra espansiva che ha portato lo YEN a capovolgere la sua situazione nel rapporto con il dollaro.
Deflazione
La deflazione ci riguarda molto da vicino poiché è stata proprio la causa dell’introduzione del cosiddetto Quantitative Easing, ovvero l’apporto di liquidità deciso dalla BCE che acquista titoli di stato dei paesi membri. Si tratta di un calo dei prezzi ed è quindi il contrario dell’inflazione. La deflazione, se da un lato fa comodo ai consumatori, dall’altro è sintomo di una economia debole, costretta ad abbassare i prezzi.
Nei periodi di deflazione occorre tenersi informati nel caso, come successo in Europa, la banca centrale del paese con deflazione decida di intraprendere qualche politica molto pesante, cosa che ovviamente influirebbe sul Forex.
Stagnazione
Si tratta di una situazione negativa in cui il PIL è piatto, così come il reddito pro capite. In pratica, è una situazione in cui un’economia non cresce. La valuta di un paese in stagnazione tende ad essere debole e subire miglioramenti dell’economia della valuta di coppia.
Stagflazione
Il termine stagflazione è un mix tra stagnazione e inflazione. In pratica, il paese non cresce ma l’unica cosa a salire sono i prezzi. Ovviamente, è una situazione in cui si crea parecchia confusione ed è sintomo di una economia un po’ disordinata. Sulla stagflazione si sprecano libri e teorie, tra cui quelle di Keynes e Milton.
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