Comprare Azioni Eni: Vantaggi, Strumenti Giusti, Broker

21 Novembre 2018
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Comprare azioni Eni è una buona scelta? Sono tantissimi i trader di ogni livello che si pongono questa domanda. La cosa è normalissima, dato che si parla di una delle più importanti aziende europee in un settore chiave come l’energia. Per approcciarsi nel migliore dei modi al trading sui suoi titoli, bisogna considerare sia gli strumenti, sia i contesti giusti.

Per aiutarti a capire qualcosa di più in merito, abbiamo preparato la guida che puoi vedere qui sotto. Come vedi, è preceduta da un indice. Cosa troverai leggendola? Informazioni pratiche sul trading online con le azioni Eni e dritte sui contesti migliori per operare, come per esempio i migliori broker finanziari Plus500 e OBRinvest.

A questo punto, non ti resta che leggerla e, se vorrai, approfondire grazie all’indice gli argomenti che ti interessano maggiormente!

Indice

comprare azioni eniAzioni Eni cosa fare e informazioni sulla società

Per capire bene se, con che strumenti e in quali contesti comprare le azioni Eni, è fondamentale informarsi sulle caratteristiche della società. Fondata con il nome di Ente Nazionale Idrocarburi, Eni è un’azienda nata nel 1953 come ente pubblico creato dallo Stato italiano. Il suo primo Presidente è stato Enrico Mattei, una delle personalità imprenditoriali più apprezzate del Novecento e rimasto in carica fino alla sua morte nel 1962.

Quotata in Borsa dal 1992, Eni nel corso degli anni ha ampliato notevolmente il suo core business, basato sull’acquisto, l’estrazione, la raffinazione e la distribuzione del petrolio. Con sede principale a Roma e un polo di grande importanza a Milano, Eni ha concretizzato diverse acquisizioni importanti nel corso degli anni. Tra le più rilevanti, è il caso di ricordare l’acquisizione di Snamprogetti, risalente al 2006 e portata avanti grazie alla controllata Saipem, avente sede in Francia.

All’anno successivo si colloca invece l’accordo con Gazprom. Si tratta di un passo fondamentale per Eni che, dal 2007, ha acquisito una concessione per l’estrazione del petrolio in territorio siberiano. In cambio, ha dato il benestare alla compagnia petrolifera Gazprom, autorizzandola a operare nel mercato italiano.

I numeri che “fotografano” l’importanza di Eni a livello europeo sono numerosi. Tra questi, è possible includere la classifica che Forbes ha stilato nel 2008, collocando Eni al trentottesimo posto tra le aziende con maggiore influenza a livello mondiale. Nella suddetta classifica, Eni era l’azienda italiana in posizione più alta.

L’anno successivo alla classifica di Forbes è arrivato un altro goal dirompente per Eni, che ha corroborato il suo posizionamento a livello europeo divenendo l’azionista di maggioranza di Distrigas S.A., uno dei nomi di spicco nella distribuzione del petrolio in Paesi come Francia, Germania, Belgio e Lussemburgo.

ll 2012 è stato un altro anno fondamentale per la storia di Eni. Per quale motivo? Per via della cessione delle quote di Cassa Depositi e Prestiti al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il 2012 è stato anche l’anno della cessione della Snam.

Nello scenario aziendale attuale, Eni si colloca come il sesto gruppo petrolifero su scala mondiale. Per quanto riguarda il fatturato e il contesto italiano, si tratta della prima azienda. A consolidare questa posizione ci pensa anche la presenza nel business della distribuzione del gas e della luce, comparto in cui Eni è un player di assoluta importanza a livello nazionale.

Per completare ulteriormente il quadro delle informazioni su Eni, è fondamentale soffermarsi sui concorrenti. In questo novero, è possibile includere innanzitutto Total, una delle prime quattro società petrolifere al mondo. Da citare è anche la Royal Dutch Sell, presente in più di 100 Paesi del mondo e con un business consolidato soprattutto negli USA. Nel caso della fornitura di gas e luce, Eni compete con player come Engie, Enel e A2A.

Un doveroso cenno va fatto anche alle partnership strategiche che il gruppo ha concretizzato. Quali sono le più importanti? Tra le principali, è il caso di rammentare l’accordo di cooperazione con Total, siglato con lo scopo di iniziare procedure di analisi della Eni Slurry Technology, venduta all’inizio del 2018 alla compagnia petrolifera cinese Sinopec.

Azioni Eni quotazione

Come già detto, le azioni Eni sono quotate in Borsa dal 1992, per la precisione sul Nyse Euronext, gruppo di mercati di spicco mondiale istituito nel 2007. I titoli azionari dell’Ente Nazionale Idrocarburi contribuiscono al calcolo dell’indice EuroStoxx 50.

Rendimento azioni Eni: ecco cosa sapere

Parliamo ora del rendimento e dei dati storici relativi alle azioni Eni. I titoli borsistici del colosso petrolifero hanno conosciuto diverse fasi dal punto di vista del valore. Degni di nota sono anche i numeri relativi ai dividendi. In virtù del flusso di cassa superiore ai 7 miliardi di euro negli anni compresi tra il 2016 e il 2018, il gruppo è riuscito a staccare un acconto sui dividendi del 2019 il 24 settembre 2018, con il pagamento avvenuto due giorni dopo.

Il CDA di Eni ha deliberato per gli azionisti un acconto pari a 0,42 centesimi di euro per ogni singola azione del gruppo in circolazione.

Dopo questa breve parentesi, è il caso di spostare l’attenzione sullo storico delle azioni Eni. Dal 2010 al 2014, i titoli del gruppo si sono mossi seguendo una tendenza al rialzo. Il 2015, invece, si è contraddistinto per una piccola contrazione di mercato, situazione che ha avuto chiaramente un ruolo nell’ammontare dei dividendi. Per quanto riguarda la situazione dell’anno successivo, è il caso di ricordare che Eni ha chiuso il 2016 con un utile netto di 4,5 miliardi di euro.

MEF e Cassa Depositi e Prestiti, ossia i principali azionisti del gruppo, hanno ricevuto cedole pari a 100 e a 700 milioni di euro.

Azioni Eni previsioni: cosa dicono gli analisti

Dopo la presentazione del piano 2017/2019, gli analisti si sono espressi con previsioni molto positive sul futuro dei titoli Eni. Le prospettive relative alla redditività sono state influenzate dal fermo di uno stabilimento produttivo. Nonostante questo piccolo intoppo, la situazione complessiva è rimasta molto positiva, con un target price fisso attorno ai 17 euro.

Trading azioni Eni: opportunità e rischi

Prima di iniziare a livello pratico a comprare azioni Eni, è fondamentale considerare sia le opportunità, sia i rischi. Per quanto riguarda le prime, è basilare citare il posizionamento aziendale, che non ha paragoni a livello internazionale nel comparto dell’energia in tutta la sua filiera.

Un altro pro riguarda la mancanza di rapporti di dipendenza da intermediari. Eni, infatti, gestisce autonomamente la maggior parte della filiera di gas naturale ed energia elettrica. Per quanto riguarda i rischi, è il caso di ricordare le ripercussioni della crisi finanziaria del 2008, che ha avuto conseguenza anche sui numeri del gruppo. Degna di attenzione è anche la già citata indipendenza aziendale di Eni, che può essere vista anche come un ostacolo alle relazioni con altri attori aziendali del settore e non solo.

Secondo alcuni analisti, tra i contro dei titoli Eni è possibile includere la gestione poco efficace dei costi di produzione. Si guarda con perplessità anche ai risultati spesso non ottimali del comparto petrolchimico. Con queste informazioni è possibile muoversi con maggior consapevolezza quando si fa trading online e iniziare a capire perché i CFD (Contracts for Difference) sono la scelta giusta. Per approfondire questo aspetto, non devi far altro che seguirci nelle prossime righe.

Comprare azioni Eni con i CFD: principali vantaggi

Comprare azioni Eni con i CFD è vantaggioso per diversi motivi. Prima di tutto, i Contracts for Difference, questo il nome completo dei suddetti strumenti derivati, permettono di replicare l’andamento dell’asset senza bisogno di acquistarlo concretamente. Un’altra loro caratteristica importante è legata alla possibilità di guadagnare anche quando l’asset perde quota. Quello che conta è infatti aprire la posizione giusta tra long (acquisto) e short (vendita), azzeccando l’andamento dell’asset.

Prodotti a leva, permettono di esporsi sul mercato con una somma più alta rispetto a quella del deposito iniziale. Questo è un vantaggio ma anche un’arma a doppio taglio, in quanto amplifica le perdite oltre ai guadagni. Alla luce di ciò, è opportuno che il trader familiarizzi alla perfezione con i meccanismi di Stop Loss, che permettono di indicare al broker il momento giusto per arrestare le perdite.

A questo punto, possiamo entrare nel vivo delle caratteristiche dei migliori broker per  comprare azioni Eni. Ci concentreremo in particolare su Plus500 e OBRinvest.

Plus500: come utilizzarlo per comprare azioni Eni

Plus500 è un broker molto interessante, per non dire un punto di riferimento capitale. Considerato il miglior fornitore di CFD al mondo e dotato di regolare licenza CySEC, permette di fare trading sulle azioni, ma anche su numerosi altri asset. Online dal 2008, è marchio registrato legato a diverse controllate quotate sulla piazza di Londra, il che lo rende ancora più sicuro.

Prima di iniziare concretamente a comprare azioni Eni, è il caso di approfondirne con calma le caratteristiche e di aprire il conto demo. In questo modo, si familiarizza con il trading CFD senza bisogno di mettere subito a rischio il capitale. Per aprire il conto demo bastano pochi passaggi. Si inizia accedendo al sito ufficiale del broker. Si procede cliccando sul pulsante che presenta la scritta “Inizia a fare trading adesso”.

A questo punto, non resta che confermare la scelta del conto demo e i propri dati. Una volta formalizzato il tutto e scelto l’asset, ci si trova davanti a una schermata come quella che puoi vedere qui sotto.

comprare azioni eniCome ti sarà chiaro, l’apertura delle posizioni con i CFD è questione di pochi secondi. A rendere ancora più agevoli le operazioni di trading, ci pensa la possibilità di visionare in tempo reale il sentiment degli altri investitori. Dopo un paio d’ore di utilizzo del conto demo, è opportuno passare a quello con denaro reale. Solo in questo modo, infatti, si riesce a toccare con mano il vero volto del trading online, contraddistinto da un rischio che è impossibile eliminare (vedremo verso la fine di questo articolo qualche consiglio per affrontarlo).

Per aprire il conto con denaro reale è sufficiente un deposito di 100 euro. Ricordiamo che il broker custodisce queste somme su conti diversi rispetto a quello principale, così da tutelare il denaro degli utenti nell’eventualità di problemi alla piattaforma principale.

Come già accennato, Plus500 non è l’unico broker da considerare quando si decide di iniziare a comprare azioni Eni. Degno di nota è anche OBRinvest. Seguici nelle prossime righe per scoprire qualcosa di più sulle sue caratteristiche.

OBRinvest: perché sceglierlo per il trading azioni Eni

OBRinvest è un altro broker molto famoso. Sponsor della Juventus F.C., è dotato di licenza CySEC e di autorizzazione da parte della Consob. La sua caratteristica principale è però un’altra, ossia i segnali di trading. Cosa sono di preciso? Quando li si nomina, si inquadrano delle linee guida che aiutano il trader a ottimizzare il proprio approccio pratico. Sono messi a disposizione dalla società Trading Central, un punto di riferimento di spicco mondiale. I trader che scelgono OBRinvest (clicca qui per iscriverti) possono servirsi dei segnali grazie al lavoro di trader di fama mondiale che, per elaborare il tutto, si sono basati sia su dati in tempo reale, sia su informazioni storiche, tutto considerando numerosi asset.

Chi vuole provare a livello pratico l’efficacia dei segnali di trading, può iscriversi al broker. Prima di aprire il conto con denaro reale, anche in questo caso ci si può impratichire con quello demo. Il consiglio, come sempre, è di fare il salto di qualità dopo un paio d’ore. Per quel che concerne il conto con denaro reale, OBRinvest permette di scegliere tra diverse opzioni. La più semplice è il cosiddetto Conto Basic, soluzione che permette di accedere ai servizi di un account manager dedicato, pronto a fornire consulenze telefoniche gratuite all’utente. Il conto in questione richiede un deposito di soli 100 euro. Per effettuarlo, si può ricorrere alla carta di credito VISA/Mastercard, ma anche a Paypal o a Skrill. Per il prelievo, invece, bisogna fare riferimento alla carta di credito.

Conclusioni

Comprare azioni Eni può rivelarsi una scelta valida. A supportare le previsioni interessanti sul titolo, ci pensano anche i dati relativi alle importazioni di petrolio da parte di un gigante come la Cina, con numeri che superano i 10 milioni di barili. Come già detto, tutto questo implica un rischio costante. Per gestirlo al meglio, è consigliabile ricorrere al Money Management, un approccio tanto semplice quanto efficace. Come funziona? Per mettere in atto questa tecnica, bisogna dividere il capitale in numerose piccole parti. Ciascuna di esse, va poi assegnata a una operazione specifica o a un singolo asset, evitando di puntare più del 5% ogni volta, così da sentire meno gli effetti delle eventuali operazioni in perdita.

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