Dal pensiero economico alla meta-visione per il trading

Nelle lezioni precedenti, abbiamo creato un legame tra economia politica, visione del mondo e trading.

Vi abbiamo, pertanto, proposto un modo alternativo di concepire il mercato, cercando di immergerci “a fondo” nella dimensione dinamica del mercato, senza presumere di coglierne le dinamiche, a livello statistico. L’atteggiamento tipico dello scalping induttivista che si fida del fiuto e dell’intuito può stilizzarsi, negli approcci, grazie anche grande contributo che ha avuto nella teoria degli “Animal Spirits” di Keynes per l’Economia Politica.

Una delle principali cause dell’invalidità, soprattutto nel contesto forex, di un ragionamento omogeneo è rappresentata dal fatto che le stesse banche centrali funzionano differentemente le une dalle altre. Eppure, i manuali di trading piuttosto semplicisticamente ci fanno ragionare quasi sempre alla stessa maniera: una delle autorità monetarie più influenti si propone di abbassare il costo del denaro? La moneta continuerà a deprezzarsi. Si pronuncia parimenti un’altra autorità di politica monetaria? Lo schiamazzo ha lo stesso disarmante effetto, quello che vogliono le istituzioni, infiammare il mercato allorquando non ce ne sarebbe la necessità.

Cominciamo a creare una linea di demarcazione tra modello Bank of England, Banca Centrale Europea e Federal Reserve System.

Il Modello BCE è caratterizzato da un obbligo di riserva e da una mobilizzazione di detta riserva. Ciò ha per diretta conseguenza la convinzione che il mercato inter-bancario sia in grado di stabilizzarsi da sé senza che debba intervenire la Bce che diventa solo un prestatore di ultima istanza. Purtroppo non è quello che sta avvenendo e gli investitori notano, da sempre, il super-euro e la strozzatura dell’economia reale europea, al punto che ci si sta chiedendo se non era lecito introdurre il doppio corso monetario per integrare la capacità di creare la ricchezza.

Il modello BE non ha istituito l’obbligo di riserva e pertanto la banca centrale interviene sul mercato con una certa continuità.

Il modello Fed è difficile da replicare per le relazioni di interdipendenza che si sono create con le altre economie ed è caratterizzato da un intervento particolarmente attivo della Banca Centrale con una ridotta importanza della riserva obbligatoria. Si può trattare, pertanto, di un caso intermedio tra il modello BCE ed il modello BE.

Quindi, quando siamo a conoscenza dei vari market-movers, cerchiamo di mantenere i nervi saldi e di valutare la forza-peso di una certa determinante di mercato, a seconda del canale di trasmissione. Se la notizia può essere valutata da noi irrilevante, dunque, diamo un minore peso all’ultima “soffiata” del mercato. Ecco perché sarebbe opportuno, pur volendo utilizzare modelli statistici e ritenendoli adeguati per il contesto di mercato, personalizzarli in funzione della situazione di mercato corrente.

Quale sia la nostra meta-visione per il trading, quindi, dipende certamente dalle differenti caratteristiche della realtà con cui abbiamo a che fare: volere volare ma senza esagerare!