G20 e mercati quali svluppi futuri?

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Oggi parleremo dei temi caldi del G20. Cercheremo d’interpretare come tali decisioni potranno influenzare i mercati.

Temi caldi che stanno emergendo in queste ore dall’incontro al G20:

-A livello globale, si sta avendo una crescita, bassa ma si sta nuovamente crescendo.La cosa grave che tale movimento avviene in maniera disomogenea, creando degli squilibri a livello globale.Quindi compito principale delle istituzioni è quella di garantire questo processo. Il punto su cui si sta dibattendo in maniera accanita e relativo all’efficacia che le nuove misure adottate stanno dando. In particolare la discussione, verte sulla validità delle nuove misure di stimolo, un particolare se portare i tassi d’interesse negativo porti dei reali benefici, oppure sia un boomerang. La seconda opzione, sembra essere quella che sta dominando maggiormente.Quindi i governi stanno cercando di capire quali siano le misure a livello di riforma, in grado di aiutare l’economia, mettendo in secondo piano le misure di politica economica, che invece non sembrano avere più nessuna efficacia.

-Brexit, un eventuale uscita della Gran Bretagna dall’Europa, potrebbe minare seriamente lo sviluppo e l’integrazione dell’Europa. Lo shock rischierebbe di essere doppio. Da una parte le difficoltà per l’Europa, che perderebbe uno dei suoi player principali, creando sfiducia nel sistema che era già traballante. Dall’altra i contraccolpi economici per il Regno Unito, che a detta di tutti, si vedrebbe fortemente indebolito da una sua uscita dalla comunità. Purtroppo, sino al 23 Giugno, non si potrà sapere cosa potrà accadere, ma certamente la tensione dominerà il sentiment di mercato.

-Cina, i padroni di casa rassicurano sulla situaazione del paese asiatico.Sembrano più rassicurazioni di circostanza, di una crisi che sembra veramente strutturale. Il governatore della banca cinese, rassicura sul fatto che siamo in una fase di stabilizzazione, che lo yuan non subirà ulteriori svalutazioni.Sembra sempre che la Cina gestisca sempre tutto in autonomia, che nessuno si debba preoccupare di nulla. Noi crediamo che quello sia il momento più importante per preoccuparsi, ma si tratta solo di una nostra riflessione.

Passiamo ora agli indici azionari per capire come si sono mossi questa settimana:

In generale, la settimana sugli indici azionari è stata positiva, ma non esplosiva. Infatti i tre indici che noi seguiamo maggiormente Ftse Mib-Sp500-Nikkei sono si stati positivi, ma sono andati a fermarsi nuovamente nella parte alta del range di oscillazione:

-Sp500, continua a essere il più tonico.Solo nella giornata di Venerdì, ha mostrato della debolezza sull’idea che i buoni dati possano nuovamente far salire i tassi d’interessi e quindi mentre tutti i listini europei hanno fatto ottime performance lui ha chiuso in negativo. Rimane ancora indice più forte e ha chiuso la settimana ha stretto contato con la media a 50 che aveva di poco superato, ma poi ripersa.Quindi si conferma forte, ma potrebbe anche voler dire che la strada della salita al momento è finita.

-Nikkei, a 16500, i prezzi anche in questo caso sono saliti bene, ma si sono bloccati su un livello critico di prezzo.Come per Sp500, crediamo che anche in questo caso, sia difficile vedere a patto di un fenomeno particolarmente forte che questo livello verrà superato.

-Ftse Mib, per la terza volta, torna a ridosso della resistenza a 17500 che funge certamente da sbarramento.Ora anche qui la situazione è critica ancora più che negli altri listini. Infatti Piazza Affari in questi mesi si è dimostrata essere al più debole fra tuti i listini azionari e quindi non nutriamo grandi speranze di rottura.

-Oro, anche quei abbiano una fase di congestione chiara, con volontà per i prezzi di salire e rompere il cono, dando cosi origine a una figura di continuazione rialzista. Vi ricordiamo che se l’Oro sale, i listini sono destinati a crollare e viceversa.

Quindi analizzando la situazione macro economica e i livelli degli indici che cosa possiamo dedurre? Arriviamo a un risultato molto chiaro e nitido:

-Tutti i li listini principali, si trovano in trading range. Abbiamo una diversa scala dei valori con Sp500 più forte, poi indice giapponese e poi quello italiano. La cosa comunque per tutti e che si trovano in una fase laterale, da cui non riescono a uscirne, sopratutto, non si sa se ne usciranno al rialzo o al ribasso. Si deve attendere un evento esogeno che sia in grado di scatenare il movimento. Con buona probabilità, questa data sarà a metà Marzo, quando avremo le parole di Draghi e della Yellen. Il mercato attende con maggiore ansia, quelle di Draghi, perché in quella occasione sono attesi eventi nuovi e i gli investitori sono curiosi di esaminare con attenzione quali potranno essere le nuove misure di stimolo. Li, si vedranno delle rotture chiare e nette, e tenuto conto che finisce anche il trimestre, si tratterà di un momento davvero importante che darà il via da un trend che durerà almeno per i prossimi tre mesi.

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