Lezione 18 - Oscillatore Momentum

Corso cfd
24 Settembre 2015
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In questa lezione presentiamo l’oscillatore momentum, che in sé racchiude diversi concetti approfonditi nelle lezioni precedenti e altri che vedremo in seguito. Si tratta di un indicatore che serve a misurare la forza del mercato in base al tasso della variazione dei prezzi rispetto ai loro valori effettivi. Si tratta di un concetto “portante” dell’analisi tecnica, che come abbiamo visto è lo studio dei prezzi da un punto di vista tecnico attraverso l’analisi dei grafici. L’obbiettivo dell’analisi tecnica è quella di calcolare un “giusto prezzo” delle azioni in base all’interpretazione dei dati offerti dai grafici. Per questo stesso motivo, è lo stesso obbiettivo dell’indicatore momentum, che rappresenta quasi l’essenza della stessa analisi tecnica.

Indice

Come si calcola il momentum?

Prima di vedere come applicarlo e quando applicarlo, vediamo come si calcola il momentum in modo tale da capire bene di cosa si tratta e perché si applica.
Per calcolare il momentum si utilizzano dati passati. Una caratteristica, questa, in comune a tutti gli oscillatori. Per fare questo si registrano le continue variazioni di prezzo su intervalli di tempo prefissati (i cosiddetti time frame).
Per costruire la linea del momentum si prendono quindi i dati dei giorni passati nel numero che si vuole considerare. Ad esempio, se si vuole costruire il momentum con intervallo di tempo giornaliero per 5 giorni, occorrerà fare questa operazione:

Momentum = V – Vn

Ovvero: Momentum = Ultimi prezzo di chiusura – Prezzo di chiusura delle n sedute precedenti.

Se volessimo ad esempio considerare il momentum a 14 giorni, la formula diventerebbe:

Momentum = V – V14

Detto ciò, come abbiamo fatto per ogni indicatore ricordiamo che questi calcoli vengono effettuati tutti automaticamente dal software di negoziazione, che prenderà i dati da voi desiderati e costruirà un grafico in modo automatico. Ecco ad esempio come creare una linea momentum a 14 giorni con la piattaforma di negoziazione Plus500.

impostazione del momentum nella piattaforma Plus500linea momentum applicata al grafico in tempo reale

Quanti periodi?

La questione è abbastanza dibattuta. Possiamo dire con certezza che la stragrande maggioranza degli investitori usa un numero di periodi pari a 10 o 14, ma per il breve periodo il dibattito è ancora aperto. C’è chi usa 5 giorni, c’è chi usa 10 o addirittura 14. Si può dire che in questo caso 10 rappresenta una buona via di mezzo. Ad ogni modo, dipenderà sempre dal tipo di strumento che si va a negoziare, su cui occorre sempre ricordare di fare una analisi fondamentale per andare a scoprire eventuali altri aspetti oltre quelli tecnici.
L’utilizzo di un periodo inferiore (es. 5) comporta un maggior numero di falsi segnali e oscillazioni più forti. L’utilizzo di un periodo più ampio invece produce una linea momentum più smussata, quindi più calma.

Come leggere il momentum

Il momentum può offrire dei segnali di entrata nel trading CFD molto interessanti. Un valore positivo del momentum indica che il prezzo alla chiusura dell’ultima seduta è stato superiore di quello calcolato su cinque giornate precedenti. Al contrario, se il momentum offre un valore negativo, vuol dire che il prezzo in chiusura all’ultima seduta è stato inferiore a quello calcolato su cinque giornate.

Aspetti caratteristici

Una delle caratteristiche più facilmente visibili nell’oscillatore momentum è il suo movimento in anticipo rispetto al mercato. Proprio per questo è uno degli oscillatori più utilizzati. Anche se prende dati del passato, riesce ad anticipare il mercato. Ma come fa?
Se ad esempio consideriamo un mercato in cui una fase di ribasso sta per esaurirsi, l’oscillatore momentum genererà un segnale di acquisto non appena il movimento rialzista parte. Questo perché l’ultimo prezzo segnato è superiore a quello dell’intervallo precedente.
Al contrario, se consideriamo un mercato in cui una fase di rialzo sta per esaurirsi, l’oscillatore momentum genererà un segnale di vendita non appena il movimento ribassista parte. Questo perché l’ultimo prezzo segnato è inferiore a quello dell’intervallo precedente.
Esempi:

  • Il mercato è in ribasso da qualche giorno e stiamo per arrivare al punto di supporto. Se il mercato ha già iniziato un’inversione, il momentum coglie gli istanti iniziali di un possibile rialzo e quindi inversione effettiva. Se ad esempio l’ultimo prezzo segnato è superiore a quello di n giorni precedenti, il momentum genererà un segnale d’acquisto. Se il mercato continua a salire, l’oscillatore segnalerà il ritmo della salita, ovvero indicherà con che velocità i prezzi si stanno muovendo al rialzo.
  • Il mercato è in rialzo da qualche giorno e stiamo per arrivare al punto di resistenza. Se il mercato ha già iniziato un’inversione, il momentum coglie gli istanti iniziali di un possibile ribasso e quindi inversione effettiva. Se ad esempio l’ultimo prezzo segnato è inferiore a quello di n giorni precedenti, il momentum genererà un segnale di vendita.Se il mercato continua a scendere, l’oscillatore segnalerà il ritmo della discesa, ovvero indicherà con che velocità i prezzi si stanno muovendo al ribasso.

Momentum orizzontale

Nel caso in cui la linea del momentum si muova in modo orizzontale nonostante i prezzi continuino a salire o scendere, vuol dire che l’incremento o il decremento dei prezzi nell’arco temporale di n giorni precedenti è rimasto invariato. In pratica, il rialzo o il ribasso segue una costanza.
Al contrario, appena vi saranno rallentamenti nel ritmo di rialzo o ribasso dei prezzi, il momentum inizierà a scendere (nel caso diminuisca il ritmo di crescita di prezzi) o salire (nel caso diminuisca il ritmo di discesa dei prezzi). In questo modo, si creerà una prima “divergenza”.
Per divergenza si intende una differenza di direzione tra oscillatore e prezzi. Ad esempio, prezzi in aumento rispetto a prima, ma oscillatore già in discesa).
Da qui si può comprendere come mai il momentum sia l’indicatore per eccellenza utilizzato dagli esperti nell’analisi tecnica. Nonostante ciò, non è difficile da comprendere. Serve semplicemente un po’ di pratica. Offre indicazioni estremamente utili ed efficaci.

Linea dello zero

Anche il grafico del momentum, come altri indicatori, presenta una “linea dello zero” che si pone come riferimento. Molti analisti considerano il rialzo della linea dello zero come un segnale di acquisto, mentre l’incrocio al ribasso un segnale di vendita. Si può seguire questa linea di pensiero, tuttavia occorre ricordare che l’analisi del princupale trend di mercato ha sempre priorità rispetto alla ricerca di inversioni con gli oscillatori. Per questo motivo, se si vuole utilizzare al meglio il momentum, sarà sempre il caso di inserire le operazioni long o short in una tendenza “primaria” al rialzo o al ribasso.

Limiti del momentum

Uno dei principali limiti del momentum è dato dall’assenza di una banda superiore o inferiore. La maggior parte degli oscillatori si muovono in una banda orizzontale ma con il momentum è impossibile stabilire un intervallo ben delimitato. Questo comporta l’assenza di regole ben precise da rispettare nell’individuazione di aree di ipercomprato e ipervenduto, ad esempio, quindi delle situazioni di mercato estreme, in generale.

Nella consuetudine, si usa identificare le aree estreme che l’oscillatore avrà toccato nel tempo, creando così un intervallo in cui può definirsi “regolare”. Ovviamente, occorrerà seguirne l’evoluzione nel tempo e fare dei test sui segnali che ne seguiranno, soprattutto se le oscillazioni dovessero presentare molte variazioni rispetto ai valori considerati.

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