Mercati finanziari, facciamo il punto?

Mercati finanziari

Come ogni fine settimana facciamo il punto di quello che è successo durante la settimana borsistica, e di cose importanti ne sono successe.

Partiamo da una cronistoria degli eventi più significativi, per poi entrare nel dettaglio e interpretare la reazione dei mercati agli stessi.

La settimana è stata caratterizzata da una calma piatta per tutta la settimana in attesa del Fomc. Questa riunione era particolarmente seguita, perché tutto il mondo finanziario si aspettava dagli Usa un primo rialzo dei tassi d’interesse dopo tanti anni di politica espansiva con tassi zero.Che cosa è accaduto? Un bel nulla di fatto, o anzi addirittura  di più perché la Fed ha annunciato che in caso di particolare difficoltà è disponibile a utilizzare nuovi strumenti non convenzionali.Quindi in sintesi invece di iniziare una politica restrittiva ha dato il la per una nuova e più aggressiva politica espansiva. Il motivo di questa decisione,ha un nome be preciso e si chiama Cina, ma non solo anche la forte discesa dei mercati emergenti non lascia tranquilli.Questa situazione come è stata interpretata dal mercato?

In un primo momento molto bene, invece in un secondo tempo la maggiorparte dei listini è andata in negativo, ma come mai?

Le ragioni potrebbero essere due:

-Il mercato non crede più agli stimoli adottati dalle banche centrali e quindi gli operatori non reagiscono più positivamente all’effetto droga, dimostrano anzi di essere assuefatte.

-Altra spiegazione a questa reazione dei mercati, potrebbe essere legata ai timori degli operatori per una cosi forte reazione da parte della  Fed, che invece di abbassare i tassi di interesse, a quasi promesso nuove misure non convenzionali.Quindi gli operatori di borsa credono che la Yellen abbia informazioni privilegiate sulla reale situazione della Cina.Quindi temono che la situazione cinese sia ben più grave di quella che viene presentata, tenuto conto che la Cina, il suo governo non è certo famoso per la sua trasparenza nella comunicazione, dei reali dati dell’economia.

Quindi cosa ci possiamo aspettare dal  mercao azionario nella prossima settimana?

La situazione si presenta abbastanza incerta, anche se a livello macro, noi di Osservatorio finanza rimaniamo positivi nel lungo, perché crediamo che alla fine, come sempre le banche centrali avranno la meglio e in questo momento ci troviamo comunque di fronte a tutto il mondo che nuovamente adotta politiche espansive, dopo che gli Usa hanno fatto capire di essere restii a un rialzo dei tassi.

Veniamo ad  analizzare due indici importanti dal punto di vista tecnico:

-Sp500, Venerdì ha fatto una bella discesa, ma non dimentichiamoci che i minimi sono sempre crescenti, l’impostazione rimane sempre al rialzo.Da monitorare con estrema attenzione il livello di 1920, la rottura del quale potrebbe essere un brutto senale per Sp500 finché non viene rotto quel livello ci troviamo di fronte ad un grande volatilità, ma con un indice americano che rimane saldamente impostato al rialzo.

-Ftse Mib anche lui ha un impostazione grafico simile ad Sp500 anche se in questa fase a nostro avviso ha una forza minore perché penalizzato dall’andamento di euro dollaro che tende a favorire l’indice americano e a sfavorire le borse europee. Quindi abbiamo un impostazione grafica per l’indice di Piazza affari meno aggressiva.Il livello da monitorare al ribasso e quello di 21000 mila punti la cui rottura darebbe il via ad un forte movimento ribassista.Dal punto di vista pratico abbiamo chiuso le nostre posizioni long sull’indice azionario con un guadagno del 7%.

Quindi riassumendo la nostra vision sul mercato, ci aspettiamo un mercato azionario ancora positivo, favorito dalla politica espansiva che ha adottato la banca americana.Il mercato maggiormente favorito rimane quello americano mentre il mercato europeo sarà svantaggiato nel breve almeno finché la Bce non deciderà di adottare una politica espansiva più aggressiva.

Attenzione massima in questa settimana comunque agli indici perché abbiamo sempre una variabile impazzita,che in gergo si chiama Cigno nero, ossia che il mercato non creda più al Quantitative easing e quindi Inizino le vendite nonostante la politica espansiva.Questo sarebbe uno scenario nuovo e inaspettato che non si sa dove potrebbe portarci, speriamo di non sperimentarlo, perché potrebbe essere una situazione spiacevole per i mercati e molti difficile da gestire.

Noi cercheremo il più possibile di essere sempre lucidi e oggettivi nelle nostre scelte di trading e di aiutarvi in questa bellissima profesione del trading online.