Le banche centrali, e il futuro del mercato azionario

Mercati azionari

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I mercati azionari, sono ancora una volta in balia delle banche centrali, vediamo che cosa è successo dal punto di vista macro e operativo.

La news di cui si è convinta il mercato azionario, è molto semplice, con elevatissima probabilità, nella riunione di Dicembre la Yellen, presidente della Fed darà inizio, dopo un lunghissimo periodo di politica espansiva, a un cambio di marcia, con il primo di una serie di rialzi dei tassi di interesse.

Vediamo quali sono stati i due elementi, che hanno fatto cambiare rotta questa settimana, ai mercati azionari.

-Giovedì della settimana appena trascorsa, ha dichiarato candidamente che i rischi derivanti in primis dalla Cina, non sono più così rilevanti da poter intaccare la crescita degli Usa. Quindi saranno i membri del Fomc a dire la loro a Dicembre, tramite votazione, se sia o meno necessario partire con il primo rialzo dei tassi di interesse.

Venerdì, abbiamo avuto il colpo di grazia con l’uscita dei dati dei Payrolls:

-271.000 mila nuovi occupati, contro attese di 185.000 mila.

-Livello della disoccupazione rimasto al livello del 5%.

-Incremento del livello delle retribuzioni, che torna a crescere del 2.5%. Il livello delle retribuzioni orarie sale dal 0.2% allo 0.4%.

-Tasso di disoccupazione che ritorna al livello 2008, sotto il livello psicologico del 10%.

Tutti questi fattori, hanno convinto i mercati maturi quali europei e americano, ma non solo, anche i mercati emergenti, che siamo arrivati alla resa finale, che è necessario affrontare il primo rialzo dei tassi.

Vediamo ora nel dettaglio come hanno reagito il Ftse Mib ed Sp500:

Partiamo dall’indice italiano. La reazione è stata molto buona, favorita dalla rottura al ribasso del cross euro dollaro. Infatti l’economia italiana e quindi anche le sue aziende, saranno profondamente favorite dalla forte discesa dell’euro, che rende la merce e le esportazioni europee più attraenti. Dal punto di vista tecnico, abbiamo avuto uno splendido movimento rialzista da parte del Ftse Mib, sul livello di 22100, quindi sembra molto probabile poterci aspettare un proseguimento del movimento rialzista.

Sp500 reagisce male, per i motivi diametralmente opposti a quelli dell’Italia. Infatti il rialzo dei tassi Usa, non potrà fare altro che rafforzare il dollaro, indebolendo moltissimo le aziende Usa che vivono di Export. Se a questo aspetto ci aggiungiamo che Sp500 si trova in una fase tecnica delicata, con grossi Poc di livello a ostacolare la sua crescita, vien da se che nel breve ci posiamo aspettare movimenti ribassisti su questo indice.

Quindi continua l’idea di fondo, dello spread trading, ossia long Ftse Mib Short Sp500.

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